HomeSoftwareMixcraft. Davvero un clone di Garage Band per Windows?

Mixcraft. Davvero un clone di Garage Band per Windows?

Praticamente da quando ho iniziato ad usare il computer, nel tempo libero, amoil logo di mixcraft dedicarmi a piccole composizioni musicali elettroniche. Alla ricerca di un ambiente intuitivo e funzionale, negli anni, ho avuto modo di provare diversi applicativi, finchè un giorno non ho trovato Garage Band.

Usabilità e semplicità sono i principali punti di forza di questo software che, per chi non lo sapesse, non è disponibile per Windows. Con la sua interfaccia pulita, intuitiva, e ben organizzata, offre operatività pressocchè immediata anche all’utente inesperto, lasciando più spazio all’ispirazione che alla comprensione del programma.

No, non conosco un metodo per installare GB su un normale PC, ma posso suggerirvi come fare per avere (quasi) tutti i vantaggi dell’ottimo software musicale di casa Apple, senza possedere un Mac.

Il suo nome è Mixcraft (questa la sua pagina sul sito del produttore),  e lo definirei come una piccola-grande applicazione (ha un installer di appena 70 MB), e dei requisiti minimi nella norma, ed anche se non è proprio la copia esatta di Garage Band, è comunque il software per Windows che si avvicina più di ogni altro al rinomato prodotto Apple, condividendone le modalità compositive e più in generale la filosofia di base.

Mixcraft ha un layout sufficientemente ordinato e leggibile, anche se decisamente migliorabile in quanto ad impatto visivo; il browser dei loop nella parte inferiore ricorda qualche edizione precedente del “cugino californiano“, col quale condivide diversi aspetti dell’interfaccia, come ad esempio i controlli d’automazione (inviluppo, volume…) a lato della traccia, ai quali però sono qui accorpati anche controlli dei canali MIDI e i menu relativi allo strumento e agli effetti (che invece in GB si aprono in un pannello a lato cliccando due volte sulla traccia). E’ possibile creare tracce audio e MIDI, interfacciare controller esterni e VST, praticamente “al volo“, ed è (anche qui) possibile accedere all’ editing avanzato di ciò che si è suonato: cliccando sulla tracci è possibile intervenire su parametri quali durata, intonazione, quantizzazione delle note.

editing avanzato

In tale modalità è anche possibile visualizzare la partitura del pezzo, alternativamente alla classica modalità grafica (con i rettangolini).

Per comporre è anche disponibile la tastiera musicale, controllabile direttamente dalla vostra tastiera QWERTY o cliccabile con il mouse, comunque regolabile in quanto a ottave, modulazione, sustain e pitchbend.

impostazioni traccia midi e la tastiera

A differenza che per il collega americano e più in linea con la maggior parte degli editor musicali, è presente un mixer separato; mancano invece i pattern MIDI (tanto comodi da adattare…), in sede dei quali troviamo solo quelli in formato audio. E’ possibile anche manipolare video.

Le tracce prodotte, possono essere esportate nei principali formati compressi e non quali WAV, WMA, MP3 e OGG (non è previsto il formato AIFF), ed è inoltre possibile masterizzare direttamente le tracce su cd.

Utilizzandolo vi renderete conto delle tante analogie con il collega di Cupertino, ma anche di quelle piccole trovate che lo differenziano da esso, e che lo rendono principalmente un valido programma di composizione musicale, ma anche un ottima trovata per accontentare chi ancora non possiede un Mac, con una soluzione semplice e…gratificante.

Non mi resta che augurarvi una buona suonata, e mi raccomando, teneteci aggiornati sui risultati.

Alla prossima!

Luigi Lacquaniti
Luigi Lacquaniti
Tecnico e Web designer freelance.

Ultime dal Blog