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Shotcut – il software di montaggio video che non ti aspetti

Montaggio video con Linux? Perché no? Vi presento Shotcut, un editor video opensource semplice e poco esigente di risorse che deve trovare posto assolutamente nella vostra dotazione base.  Portandovi a questo indirizzo potrete scaricare il programma  in formato AppImage, ovvero in versione portable. Una volta scaricato, non dovrete fare altro che rendere il programma eseguibile accedendo alle proprietà del file e flaggando la voce relativa all’abilitazione dell’esecuzione come programma, che trovate sotto “permessi”, come si vede nell’immagine di seguito. Se utilizzate XFCE, la cosa è differente, ma nulla di complicato (ne abbiamo parlato qua).

Per dovere di cronaca: Shotcut è disponibile anche per Windows e Mac (architetture Intel e la nuovissima ARM M1). Ora che avete capito come avviarlo, siete praticamente pronti. Tra i suoi punti di forza abbiamo senza dubbio la velocità e il supporto hardware. Ho fatto la mia prova su un notebook “non di primo pelo” (i5 di seconda generazione e scheda video integrata), senza assistere a crash e rallentamenti vari e -anzi- sono piuttosto sorpreso dalla fluidità con cui -in certi casi- le anteprime degli effetti vengano mostrate. L’interfaccia ricorda grossomodo quella di Vegas, è piuttosto intuitiva e non si discosta dallo standard. Sono presenti la libreria dei file, il visore dell’anteprima, la timeline e una menu bar a icone. È possibile selezionare gli effetti in un menu “preferiti” e regolarne i parametri nel tempo impostando dei fotogrammi chiave su una timeline secondaria dedicata, come in Premiere e After Effects.

Shotcut - schermata principale

Quello che non ti aspettavi

Tra le feature  più sorprendenti troviamo il supporto 4K e la possibilità di aprire files Black Magic Design (DaVinci) nativamente e il supporto  LUT 3D per la color correctionAl termine delle vostre operazioni di taglio e missaggio, dopo aver selezionato il vostro formato preferito e lanciato l’esportazione, potrete verificarne l’avanzamento delle operazioni all’interno del riquadro denominato “attività”, richiamabile dalla menu bar a icone nella parte alta dell’interfaccia.

Lo specifico perchè sulle prime non avevo capito dove fosse.

Le opzioni di esportazione sono tante e varie, ma nel caso non ve ne fossero abbastanza, potrete sempre ricorrere da HandBrake, che esiste anche per Linux e si installa tramite apt.

Cosa manca

Shotcut ha dalla sua il supporto di tanti formati e la stabilità, che già non è poco…tuttavia si potrebbe intervenire ancora su qualche piccolo dettaglio. La prima cosa che salta all’occhio è un leggero lag che interessa gli spostamenti sulla timeline, aggirabile facendo trascorrere un secondo tra il clic e l’operazione di trascinamento;  altro aspetto un tantino fastidioso (ma che avrà il suo perchè), il fatto che il rettangolo di selezione sia disabilitato: per le selezioni multiple è necessario organizzarsi con maiuscolo e clic, ma comunque non è possibile applicare lo stesso effetto a più elementi contemporaneamente;

sarebbe comodo implementare una maniglia più efficiente quando si utilizza il filtro dimensione e spostamento (proprio quello che credevate si chiamasse ZOOM), dato che oltre un certo fattore di scala, finisce fuori dall’area visualizzata e si deve ricorrere ai parametri numerici dei text box nelle opzioni (la cosa può essere un tantino frustrante nel momento in cui si voglia inquadrare un dettaglio).

Riporto quanto esposto per dovere di cronaca, in quanto il programma mi è davvero piaciuto e vi invito a provarlo, e magari a fare una donazione all’autore, che magari potrebbe sentirsi più stimolato a lavorarci su :D.

Luigi Lacquaniti
Luigi Lacquaniti
Tecnico e Web designer freelance.

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