Come probabilmente molti di voi sapranno, sulla pagina Ubuntu flavours é possibile consultare l’elenco delle derivate ufficiali di Ubuntu. É lí che a fianco dei soliti Lubuntu, Xubuntu e Mate noterete la presenza di una new entry: Ubuntu Budgie.
Pulita, minimale, elegante. Budgie convince giá dal primo avvio. Un semplice dock menu posizionabile a proprio piacimento, campeggia sul lato sinistro dello schermo e ricorda molto quello di Gnome. L’organizzazione del menu delle impostazioni invece -bisogna ammetterlo- ha un che di Mac OSX, tuttavia non al punto da da considerarsi un clone.
É possibile accedere al file-manager dalla barra superiore, a fianco dell’orologio, dove vengono visualizzate delle icone raffiguranti i dischi montati; si fa apprezzare l’integrazione dei comandi del player multimediale all’interno dei pannelli di notifica a scomparsa.
Budgie deriva dal progetto Solus, una versione di Debian costruita seguendo il progetto Linux from scratch(…), ma credo che per comprenderne le peculiaritá al meglio la cosa migliore sia provarla direttamente. Vi troverete davanti ad una distribuzione piuttosto versatile, adatta anche ad hardware non nuovissimo. Il moderato consumo di risorse ne fa un’ottima base per la piattaforma di gaming online Steam, grazie all’adozione del server grafico Wayland, molto piú performante di X e -a detta dello stesso Shuttlewhorth- prossimo sostituto di MIR in Ubuntu (a partire dalla versione 18.04).
Il software preinstallato include LibreOffice, Chromium browser e il client di posta Geary; poi abbiamo un gestore per le fotografie (Photos)ed il player multimediale Gnome MPV . Una dotazione di serie di tutto rispetto, che naturalmente é ampliabile grazie al consueto software center.
Come detto in apertura, potrete trovare Ubuntu Budgie sulla pagina dei flavours di Ubuntu.
Con Budgie, Ubuntu prende finalmente aria. A mio modesto avviso si tratta di un must have. Fatevi sotto!