HomeDal mondoDDL sulle intercettazioni: Wikipedia in sciopero.

DDL sulle intercettazioni: Wikipedia in sciopero.

Ricordo una puntata dei Simpson in cui Lisa, fattasi carico di mantenere un candido impegno, snobbata a più riprese da una classe politica attenta a tutt’altre priorità, il logo di wikipediaallega di nascosto la sua richiesta ad una di sicura approvazione presentata da un’altra persona, ed ottiene il suo scopo con l’inganno. Lo so: è una puntata dei Simpson, ma metaforicamente potrebbe raffigurare le modalità di ciò che a breve potrebbe  “consumarsi” ai nostri danni in Parlamento, seppur con attori e scopi differenti (nessun candido proposito, tanto per cominciare).

Come apprendiamo dai mass media, urgente o meno che sia, il DDL sulle intercettazioni (la cosiddetta Legge Bavaglio) sta proseguendo il suo iter in Parlamento; il punto è che gli effetti di tale testo non interessano le sole intercettazioni, ma includerebbero delle restrizioni che riguardano quel piccolo-grande mondo virtuale che nasce libero e che dovrebbe regolamentarsi da se’ che è la Rete.  Si tratta del comma 29, ed a lanciare l’allarme è il sito italiano di Wikipedia, che in queste ultime ore, a mo’ di protesta, ha “nascosto” i suoi contenuti presentando ai suoi lettori una riflessione a riguardo, in forma di  appello.

Tale comma (cito Wikipedia)

“...prevede, tra le altre cose, anche l’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.

Purtroppo, la valutazione della “lesività” di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all’opinione del soggetto che si presume danneggiato.

Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.”

Nonostante WebInBlack non tratti di politica, nè tantomeno rischi di restare coinvolto in questioni attinenti ad eventuali irrigidimenti censori(…), abbiamo ritenuto comunque doveroso dare rilevanza all’appello di Wikipedia, poichè si tratta di un qualcosa che interessa tutti indistintamente. Perchè questo Paese è (anche) nostro.

O no?

 

Il testo integrale del DDL, lo trovate a questo indirizzo (Sito Web della Camera dei Deputati).

Luigi Lacquaniti
Luigi Lacquaniti
Tecnico e Web designer freelance.

Ultime dal Blog