Poca roba. Non me ne vogliano gli sviluppatori di WordPress, ma é quanto viene da esclamare dopo una prima occhiata alla nuova release. Ed il changelog non riserva colpi di scena.
Sia chiaro: WordPress ad oggi resta il mio CMS preferito e la mia critica non è mirata assolutamente a sminuire niente e nessuno.
Oggettivamente però questa 3.7 non ha l’aria di essere un avanzamento di versione vero e proprio, ma piuttosto di una release di transizione. Con un po’ di fantasia, se ne trova una ragione anche nella dedica: il destinatario è nuovamente un pianista (così come per la versione immediatamente antecedente): si tratta di William Allen “Count” Basie, del quale -tra le altre cose- si trova in rete anche una esibizione al fianco di Oscar Peterson…beh, prima che questo venga etichettato come l’articolo meno attendibile della storia, andiamo avanti.
Gli aggiornamenti automatici
Al di la della correzione di qualche piccolo bug, in prima fila, tra le (poche) novità, troviamo gli aggiornamenti automatici: utile quanto potenzialmente pericolosa feature che ha fatto subito parlare di se’, ma che è fortunatamente disattivabile senza problemi aggiungendo la stringa
define( ‘AUTOMATIC_UPDATER_DISABLED’, true );
al wp-config.php.
Per gli amanti del genere invece, sono anche disponibili gli avanzamenti quotidiani alle night builds.
Migliorie hanno interessato le traduzioni in base alla localizzazione, e le funzionalità di ricerca.
Tra gli interventi maggiormente “visibili”, l’introduzione di uno script che avvisa l’utente nel caso di cookies disabilitati (necessari per mantere aperta la sessione nel backend), ed un persuasivo incoraggiamento all’utilizzo di password più complesse.
Vorrei parlarvi delle novità “under the hood”, di quelle 23 nuove funzioni introdotte, ma purtroppo non sono ancora documentate sul Codex e tocca aspettare.
Da piccolo (e pigro) sviluppatore, mi incuriosisce che tra di esse figuri una WP_Date_Query, che dal nome potrebbe semplificare la gestione delle date nel LOOP , ma è tutto da vedere…vi faremo sapere.
Saranno pure parole da fanboy, ma al di la di tutto, WordPress è sempre WordPress.