Artful Aardvark, in italiano “formichiere abile“, é l’ animale che identifica la versione 17.10 di Ubuntu. Pur non trattandosi di una LTS (Long Terme Support) questa versione rompe con la precedente in maniera piuttosto netta, abbandonando una volta per tutte Unity a favore di Gnome, che alla versione 3.26 (Manchester) é piú bello ed elegante che mai.
Ma se nei confronti della versione del semestre precedente le differenze sono evidenti, incuriosce la straordinaria somiglianza con Budgie, recentissima derivata con la quale ha in comune anche il window manager Wayland. Una svista?
Tra le novitá a di questo nuovo Ubuntu, troviamo -in ordine di apparizione- il Kernel 4.13, il gestore della sessione GDM al posto di LightDM, il display manager Wayland, ancora affiancato da Xorg (disponibile selezionando la sessione “Ubuntu on Xorg” dalla schermata di accesso). Una volta effettuato l’accesso, ecco Gnome e il suo dock caratteristico sulla sinistra (potrete spostarlo a vostro piacimento). Tra i cambiamenti sotto il tappeto, il gestore di rete netplan in sede dell’ormai deprecato ifupdown ed altre amenitá troppo nerd per essere discusse in questa sede.
Una piccola nota estetica: i piccoli pulsanti per ridurre a icona, chiudere e mettere a pieno schermo le finestre sono ora di nuovo a destra, come non avveniva dal 2010, e sempre in tema di finestre e menu, sono disponibili dei piccoli effetti per animare le transizioni e i movimenti delle finestre, come si faceva una volta con Compiz.
Tra piccoli miglioramenti ed ottimizzazioni sparse spiccano le migliorie in termini di stampa senza fili, mentre tra le fila dei software, calma piatta: i “soliti noti”: Firefox, Libre Office, Rhythmbox, semplicemente aggiornati all’ultima versione stabile.
Migliorie hanno interessato il supporto audio bluetooth relativi ad alcune difficoltá nel cambio di uscita audio, e le reti wifi “captive”, ovvero quelle che prevedono un redirect “propedeutico”alla connessione.
Questa versione sancisce la fine del supporto per i Sistemi a 32bit, e probabilmente era anche ora: per quanto ottimizzato resta pur sempre un peso massimo; il resto lo deducete da voi…chissá cosa avrebbe da dire Stallman a proposito.
Ubuntu é disponibile sui soliti canali: sito ufficiale, distrowatch, o ovunque possa portarvi Google.
Ci si vede ad aprile.